In un’ottica di revisione normativa, l’articolo 9 del Decreto Legge 84/2025 ha ampliato il raggio d’azione del meccanismo del Reverse charge (o inversione contabile). Tale estensione, che abroga le previgenti restrizioni pertinenti a specifiche fattispecie contrattuali, include ora esplicitamente gli appalti afferenti al trasporto di merci, ambito nel quale le suddette limitazioni si palesavano come non pertinenti. La normativa si propone di assoggettare i contratti inerenti ai settori della logistica e dei trasporti alla disciplina dell’inversione contabile.


Cos’è la Reverse charge e le finalità nel settore della logistica
L’inversione contabile è una particolare modalità di versamento dell’IVA: l’obbligo di pagarla viene invertito dal soggetto attivo (colui che emette la fattura) a quello passivo (il compratore). In questo modo l’imposta non è più in capo a chi vende ma a chi acquista, come viene stabilito dall’articolo 17 del dpr 633/1972.
- Il venditore emette fattura senza addebitare l’imposta.
- Il compratore riceve la fattura, la integra con l’aliquota IVA di riferimento per il tipo di operazione fatturata e procede con una duplice annotazione nel registro IVA acquisti e nel registro IVA vendita.
Questa modalità rappresenta un’eccezione alle regole ordinarie in materia di fatturazione e si applica esclusivamente nell’ambito delle operazioni tra soggetti passivi IVA, cioè imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti.
La misura è finalizzata a ridurre i fenomeni di evasione fiscale. Attraverso il Reverse charge, l’obbligo di versamento dell’IVA viene trasferito dal prestatore di servizi al committente, limitando così la possibilità di frodi nel settore della logistica. L’obiettivo è infatti quello di intervenire in un ambito dove si sono riscontrate delle criticità, garantendo maggiore tracciabilità e un’efficace riscossione dell’IVA.
Quando si può applicare il Reverse charge
Il Reverse charge è previsto ad esempio nel caso di prestazioni di servizi effettuate tramite contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati, caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente.
Sono interessate anche le prestazioni di servizi resi nel settore edile da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili, ma anche servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento di edifici oppure le cessioni di fabbricati e di apparecchiature terminali per il servizio pubblico radiomobile.

Cosa cambia per il Reverse charge con il nuovo Decreto Legge?
L’articolo 9 del Decreto Legge 84/2025, entrato in vigore lo scorso 18 giugno, interviene sulla disciplina del Reverse charge relativamente al versamento dell’IVA nei contratti di appalto nel settore logistico, estendendo e semplificando l’ambito oggettivo dell’inversione contabile nel comparto della movimentazione merci e dei servizi di logistica. Nello specifico le novità sono le seguenti:
- Il Reverse charge si potrà applicare a tutte le prestazioni di servizi in appalto o subappalto rese a imprese di trasporto merci e logistica, a prescindere dalla prevalenza di manodopera o dall’uso di beni del committente.
- La possibilità del Reverse charge viene estesa a tutti gli appalti e subappalti nel settore trasporti e logistica, senza i limiti legati a manodopera e beni strumentali.
- Ogni rapporto nella catena dell’appalto può essere gestito separatamente, ai fini dell’opzione per il versamento dell’IVA da parte del committente.
- Dall’applicazione restano escluse la Pubblica Amministrazione, gli enti, le società assoggettate a split payment e le agenzie per il lavoro.
- La legge di Bilancio 2025 ha anche introdotto un sistema transitorio in attesa che il Consiglio dell’Unione Europea autorizzi, per tali prestazioni, l’introduzione del meccanismo del Reverse charge.
Perché è stata rafforzata la normativa sul Reverse charge?
Il Reverse charge, nelle sue varie applicazioni e con le recenti estensioni, è uno strumento essenziale nella strategia anti-frode e anti-evasione dell’amministrazione finanziaria. I motivi che hanno portato a un intervento del legislatore nel settore della logistica sono differenti:
- Frodi carosello: implicano una catena di cessioni di beni o servizi in cui un soggetto (spesso una società “missing trader”) incassa l’IVA dal proprio cliente, ma non la versa all’Erario, scomparendo poi dalla scena. Il cliente, a sua volta, detrae l’IVA che gli è stata addebitata, causando un danno significativo alle casse dello Stato.
- Semplificazione per le operazioni transfrontaliere (Reverse charge “esterno”): nelle operazioni intracomunitarie o con soggetti extra-UE, se il fornitore estero dovesse registrarsi in Italia per versare l’IVA, si creerebbe un onere amministrativo significativo per le imprese e gestire la detrazione dell’IVA pagata a fornitori esteri e incassata da Stati esteri sarebbe molto complesso per l’amministrazione finanziaria.
- Evitare evasioni e frodi che si sono manifestate nel settore della logistica, caratterizzato da molteplici passaggi di beni/servizi.
Quali aspetti si risolvono con la nuova normativa sull’inversione contabile?
- Eliminazione dei vincoli contrattuali oggettivi: la normativa precedente limitava l’applicazione del Reverse charge a un sottoinsieme molto ristretto di operazioni, ovvero quelle che prevedevano un prevalente impiego di manodopera presso le sedi del committente e l’utilizzo di beni strumentali del committente o a esso riconducibili. Questa restrizione rendeva il meccanismo poco applicabile nella prassi operativa del settore logistico e dei trasporti. Il nuovo D.L. 84/2025 elimina completamente questi vincoli, estendendo l’applicazione a tutti i contratti di appalto, subappalto, affidamento a consorziati o simili nel settore del trasporto e della movimentazione merci, senza ulteriori condizioni.
- Contrasto alle frodi IVA: il settore della logistica e dei trasporti è stato spesso interessato da fenomeni di frodi fiscali, in particolare le cosiddette “frodi carosello”. Trasferendo l’obbligo di versamento dell’IVA dal prestatore al committente si elimina il rischio di omesso versamento da parte del fornitore, che spesso era il “missing trader” in queste frodi.
- Autonomia del subappaltatore nel regime transitorio: iI D.L. 84/2025 chiarisce che, in questo regime transitorio, ogni subappaltatore può esercitare autonomamente l’opzione per l’applicazione del Reverse charge, anche in assenza di una scelta da parte del committente o del primo appaltatore.
Gestione appalti: i servizi di Gi HR Services
Il panorama normativo che regola il mondo degli appalti, come abbiamo appena visto, è in continuo mutamento, grazie anche al crescente interesse che le Procure italiane stanno applicando nei confronti delle aziende che lavorano con fornitori esterni, soprattutto di settori specifici come quello della logistica.
Quando si intende appaltare delle attività, quindi, occorre selezionare con cura i propri fornitori, avvalendosi di una struttura ben organizzata e composta da professionalità esperte, strutturate e certificate, che sappiano operare correttamente in questo ambito.
È, inoltre, fondamentale diffondere, nella propria azienda, una cultura di gestione degli appalti stessi, ma questo può risultare sfidante se non si posseggono le competenze interne per farlo. Questo è basilare per tutelarsi il più possibile da eventuali inadempienze o problematiche di varia natura che potrebbero insorgere nel tempo, a partire da quelle legali.
Affidandosi ad un partner specializzato per la verifica e i controlli necessari nei confronti delle aziende appaltatrici, come Gi HR Services, le imprese si inseriscono in un percorso virtuoso volto ad evitare il rischio di illeciti, gravi conseguenze sanzionatorie e importanti danni di immagine nei confronti dei propri stakeholder.
Effettuiamo, infatti, verifiche del rispetto del perimetro dei diversi appalti, ma non solo. La nostra proposta prevede soluzioni modulari attivabili congiuntamente o singolarmente, a seconda dei singoli need, realizzate anche attraverso il supporto di consulenti esterni come ad esempio il controllo documentale, il controllo gestionale, il supporto alla certificazione dell’appalto, la consulenza gestionale di processo.
Sarai, quindi, certo di operare in maniera conforme alla normativa ed eviterai di esporre la tua azienda a rischi legali e gravi danni di immagine, mettendo al sicuro il tuo business.