Intervista a Marcello Belmonte, Managing Director di Gi HR Services
Marcello, per oltre 20 anni hai ricoperto il ruolo di HR Director in Italia e all’estero: qual è, secondo te, il trend nella gestione organizzativa del personale?
Negli ultimi due decenni, il mondo del lavoro ha subito trasformazioni radicali. Questo, dettato dall’innovazione, dalle dinamiche di mercato e dal naturale calo dell’offerta, ha imposto alle aziende una maggiore attenzione al benessere delle persone. Anche le realtà più piccole sono ormai chiamate a garantire servizi di qualità per i propri dipendenti. È quindi fondamentale che la funzione HR non si limiti alla gestione amministrativa ma orienti i propri sforzi verso politiche di attraction e retention.
Quindi, in un mondo del lavoro sempre più dedicato ad affrontare sfide come quella del talent shortage, meglio dedicare gli sforzi dell’HR solo sulle persone anziché sui processi?
I processi gestionali, come l’amministrazione del personale, restano fondamentali e devono essere eseguiti in modo impeccabile. Tuttavia, è essenziale che questi non sottraggano risorse e tempo al core business. Se oggi ricoprissi il ruolo di HR, non avrei dubbi nel risolvere il dilemma “make or buy”: opterei per il “buy” e aggiungerei “tutto!”.
Cosa significa outsourcing dell’amministrazione HR?
Significa affidare queste attività a chi ha, oltre ad una solida conoscenza normativa, anche una visione complessiva dei processi che portano ad una corretta elaborazione del cedolino, dei contributi e del budget, supportata da software innovativi. Le aziende più strutturate sono in grado di aggiornarli e personalizzarli grazie a risorse specializzate.
Sul mercato ci sono molti attori che fanno outsourcing del personale: qual è la differenza tra un’azienda di servizi di outsourcing ed un Consulente del Lavoro?
I secondi sono professionisti qualificati, iscritti all’Ordine, spesso supportati da esperti per la gestione degli adempimenti amministrativi HR. Tuttavia, competenze più gestionali possono andare oltre il loro ambito, così come la gestione del software per la quale devono appoggiarsi a terzi. Le aziende di outsourcing più strutturate, invece, offrono un servizio integrato, con garanzie e competenze tecniche più ampie.
Quali altre competenze può offrire un’azienda come Gi HR Services?
Siamo esperti di outsourcing amministrativo e consulenza operativa. Il nostro core business è l’amministrazione del personale, che gestiamo a 360°. Sappiamo mappare e riprogettare i processi, anche quando ne curiamo già l’esecuzione operativa. Inoltre, accompagniamo le aziende nell’esternalizzazione di altri processi amministrativi, non solo quelli legati al personale.
Abbiamo registrato un forte interesse verso le nostre soluzioni per il controllo della compliance e la verifica della conformità normativa e operativa degli appalti. Effettuiamo controlli fiscali, legali, assicurativi e contributivi, fornendo anche soluzioni concrete per evitare rischi legali e tutelare il business.
È un approccio completo: oltre alla verifica documentale, analizziamo procedure, processi e operatività degli appalti, mettendo a disposizione strumenti per garantire il pieno rispetto delle normative, con soluzioni modulari attivabili singolarmente e come parte di un percorso integrato.
Da quale need delle organizzazioni deriva lo sviluppo di questi servizi, quali trend avete registrato in questo ambito e quali risultati hanno ottenuto i vostri clienti?
Molte aziende per ottimizzare costi e processi, si affidano sempre più frequentemente a contratti in appalto, delegando a terzi specializzati alcune attività. Tuttavia, questa scelta può esporre a rischi significativi – reputazionali, fiscali, penali e contributivi.
Abbiamo osservato numerosi casi critici che tendono a ripresentarsi con una certa frequenza: carente tutela assistenziale e previdenziale per i lavoratori, sfruttamento accompagnato da turni irregolari e totale assenza di una gestione strutturata della sicurezza sul lavoro. In alcuni contesti le irregolarità si sono spinte fino a configurare veri e propri reati, come l’intermediazione illecita di manodopera, l’evasione fiscale e l’amministrazione giudiziaria di beni e attività aziendali.
Nel 2022 siamo stati tra i primi a parlare di “Responsabilità Solidale”. Da allora abbiamo evoluto le nostre soluzioni, includendo audit on-site presso le sedi dei committenti per rispondere alla crescente richiesta di verifiche della genuinità totale dell’appalto. Questo approccio ci ha permesso di passare dai circa 8.500 controlli del 2023 agli oltre 62.500 nel 2024 e la crescita nel 2025 sarà ancora significativa.
Grazie a questi abbiamo riscontrato gestioni destrutturate e mancanza di comunicazione efficace tra le due parti, KPI presenti nei contratti ma non misurati in concreto e totale incoerenza tra contratto e gestione operativa dell’appalto che hanno portato le aziende a rivalutare i propri fornitori, cambiare appalti e implementare nuove procedure di gestione.
Per supportarle su questi fronti abbiamo, quindi, introdotto routine operative che includano monitoraggio quotidiano della produttività, azioni correttive condivise, riunioni periodiche dello stato di avanzamento, tracciabilità del costo rispetto alla produttività (“back to back”).
Infine, li abbiamo accompagnati in un evoluzione culturale necessaria a garantire appalti genuini e comportamenti organizzativi virtuosi, basandosi sulla capacità di conoscere a fondo i propri fornitori e l’intera filiera e sviluppando una piena consapevolezza degli indicatori che attestino la genuinità dell’appalto e ne garantiscono una gestione corretta e trasparente.
L’esperienza di Gi HR Services
Con oltre 21 anni di esperienza Gi HR Services, brand di Gi Group Holding, la prima multinazionale italiana del lavoro, è un punto di riferimento per l’outsourcing avanzato e la consulenza operativa per l’amministrazione e gestione HR.