Buste paga 2022: novità su IRPEF e detrazioni 

Le buste paga hanno subito delle importanti novità nel corso del 2022. A partire dallo scorso 1° gennaio, infatti, sono state cambiate le aliquote e gli scaglioni di reddito annui per la determinazione dell’IRPEF lorda, oltre alle detrazioni lavorative e alle condizioni per ricevere il trattamento integrativo. Si tratta di modifiche che adempiono a quanto previsto dalla Legge di Bilancio n. 234/2021 agli articoli 11 e 13 del TUIR, nonché a quanto enunciato dal DL n. 3/2020.  

A partire dal 1° gennaio 2022, l’imposta lorda è determinata applicando al reddito complessivo delle aliquote annue per scaglioni di reddito (al netto degli oneri deducibili). Il sostituto d’imposta dovrà dunque ragguagliare gli scaglioni annui di reddito al periodo di paga, dunque se quest’ultimo è su base mensile sarà necessario effettuare una divisione per dodici e su ciascuno applicare le quote corrispondenti. 

I valori sono cambiati rispetto allo scorso anno. Per i redditi da 15.000 a 28.000 euro l’aliquota fiscale si abbassa dal 27% al 25%. Prevista anche una riduzione per i redditi tra i 28.000 e i 50.000 euro, che scende dal 38% al 33%. Per emolumenti oltre i 50.000 euro annui, invece, decade la precedente aliquota del 41% e si passa al 43%. 

Cosa cambia per le detrazioni? Trattamento integrativo, a chi spetta e come funziona 

Il sistema delle detrazioni e del cosiddetto trattamento integrativo è stato rimodulato. Il nuovo meccanismo è stato pensato per compensare l’eliminazione dell’Ulteriore Detrazione e del Trattamento Integrativo non più previsto per i redditi superiori a 15.000 euro. 

Per i redditi fino a 15.000 euro la detrazione è pari a 1.880 euro. Per la fascia tra i 15.000 e i 25.000 euro, invece, è pari a 1.910 euro + una parte variabile che decresce all’aumentare del reddito (la formula per calcolare la quota mutuabile è la seguente: 1.190x[(28.000-reddito complessivo)/(28.000-15.000)]).  

Nella fascia tra i 25.000 e i 28.000, il discorso non cambia rispetto allo scaglione precedente ma si aggiungono ulteriori 65 euro. Tra i 28.000 e i 35.000 euro la detrazione è invece pari a: 1.910x[(50.000-reddito complessivo)/(50.000 euro-28.000)] + 65 euro. Tra i 35.000 e i 50.000 euro vale la formula per la fascia precedente, tolti i 65 euro. Non sono invece previste detrazioni per redditi superiori ai 50.000 euro. 

Cosa cambia per il bonus Renzi? Tutte le novità in busta paga 

Dal 1° gennaio 2022 il trattamento integrativo, pari a 1.200 euro annui, è riconosciuto come regola base soltanto per i redditi complessivi annui fino a 15.000 euro e dunque non più fino a 28.000 euro. 

Il diritto al trattamento integrativo per i percettori di reddito complessivo annuo tra i 15.000 e i 28.000 euro, invece, presuppone un’incapienza dell’imposta lorda e punta a sanarla, riconoscendo un trattamento integrativo in misura pari all’eventuale quota di detrazione di cui non si può usufruire, fino a un massimo di 1.200 euro. 

Saranno i sostituti d’imposta a dover determinare la spettanza del trattamento integrativo e il relativo importo, secondo i dati a disposizione, e l’eventuale conguaglio definitivo va effettuato in sede di dichiarazione dei redditi. 

Detrazioni sui figli a carico: tutte le novità del 2022 

A partire dal 1° marzo 2022 si può beneficiare delle detrazioni per i figli solo se di età pari o superiore a 21 anni. Questa modifica è stata introdotta dall’articolo 10 comma 4 del D.Lgs n. 230/2021, ovvero quello che prevede l’assegno unico e universale per i figli a carico. Non è dunque più valida la formulazione che prevedeva il beneficio delle detrazioni per i figli a carico indipendentemente dall’età (il limite era di un loro reddito di 4.000 euro fino a 24 anni e successivamente di 2.840,51 euro). 

Va ricordato che è prevista l’abrogazione della detrazione di 1.220 euro prevista per ciascun figlio di età inferiore a 3 anni, nonché delle maggiorazioni della detrazione base di 400 euro per ogni figlio portatore di handicap e di 200 euro per contribuenti con più di tre figli a carico. 

Gestione buste paghe: il servizio in outsourcing di Gi HR Services 

Gi HR Services è il riferimento per quelle aziende che ricercano un partner per l’amministrazione del personale in outsourcing e di un servizio di payroll outsourcing completo e integrato.  

Garantiamo anche un servizio di gestione presenze, occupandoci del processo di rilevazione delle presenze dei dipendenti, e di gestione delle note spese (dalle trasferte alla consuntivazione). 

I servizi di esternalizzazione offerti coniugano sistemi informativi di buste paga e risorse umane, per soddisfare le specifiche richieste di ogni cliente. Gi HR Services può aiutare i clienti ad essere sempre aggiornati sulle nuove normative e può supportarli nella loro applicazione. 

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